Martedì 18 giugno la Canottieri festeggia con una cena di gala sul terrazzo del Molosiglio Costantino “Bubi” Dennerlein, una delle somme glorie del sodalizio giallorosso e dello sport italiano.
L’altezza del personaggio è tale che ripercorrerne i successi è quasi impossibile, ogni sintesi esponendosi ad inevitabili omissioni. Bubi è stato il primo campione italiano assoluto di nuoto del C.C.N., con cui ha conquistato 10 titoli e fissato 4 record nazionali; ha partecipato alla Olimpiadi di Helsinki del ’52 e vinto 2 scudetti di pallanuoto, nel ’57 (indoor) e nel ’58. Soprattutto, è stato il più grande allenatore che abbia annoverato il nuoto azzurro, che portò da condizioni di arretratezza e sudditanza ad esempio di progresso e modernità: Prometeo e Copernico assieme, introdusse in Italia l’interval training ed, applicando il metodo scientifico, operò la rivoluzione degli antiquati metodi fino a determinare l’esatta conformazione dei con la corretta applicazione dei concetti di biomeccanica. Al Molosiglio ha allevato centurie di giovani, insegnando loro i valori dello sport e della vita mentre li guidava a 51 titoli italiani; suo primo allievo il fratello, l’indimenticabile Fritz, col quale il palmares si arricchì di 37 titoli e 5 record europei. Trascinò il C.C.N. a strepitosi, irraggiungibili traguardi: agli Italiani del ’61 a Torino la Canottieri conquistò 11 ori e 2 argenti su 13 gare; nel ‘62 a Roma il conteggio fu di 9 ori e 4 argenti su 14 contese. Nel frattempo, ricoprendo anche il ruolo di coach della pallanuoto, portò al Molosiglio lo scudetto del ’63, l’unico degli anni sessanta che non reca il marchio del Recco. Passato alla Nazionale, Bubi vi rimase 24 anni, indiscusso capo del nuoto Azzurro per 7 Olimpiadi, creatore della stella di Novella Calligaris, che vinse 3 medaglie olimpiche, 3 mondiali, 3 europee, 36 titoli italiani, stabilì 1 record del mondo, 21 primati d’Europa e 74 nazionali.
Proprio la “divina” Novella è attesa tra i più graditi ospiti della serata del 18 giugno, in cui converranno al Molosiglio tanti tra i ragazzi di Bubi di quell’epoca; la Canottieri li riabbraccia con affetto, memore sempre delle loro imprese, cui il Presidente Avv. Sabbatino e la Dirigenza dedicheranno uno speciale riconoscimento: ci saranno i nuotatori Gianfranco Calvetti, Giuseppe e Maurizio Castagna, Sergio Contrada, Giampiero Fossati, Alfonso Furgiuele, Christian Schollmeier, Riccardo Siniscalco; le nuotatrici Laura Novi, Marta e Lucia Palmieri, Mariella Sgarbazzini, Mariarosaria ed Anna Tricarico, Luciana Vecchione; i pallanuotisti Guido Criscuolo, Paolo e Massimo De Crescenzo, Mauro Ferrazzani, Silvano Forte, Nando Lignano, Luigi Mannelli, Telemaco Marcoccio, Maurizio Migliaccio, Dario Monizio, Renato Notarangelo, Gualtiero Parisio, Marco Pirone, Mario Sansone, Alfredo Scaletti, Mario Scotti Galletta, Giorgio Sorrentino, Mario Vivace. Assieme a loro i dirigenti del periodo ad iniziare dal Presidente Benemerito della Canottieri Carlo De Gaudio (allora vulcanico Vice Presidente Sportivo) con l’inimitabile Fofò Buonocore, nuotatore-pallanuotista-dirigente, Elio Betti e Franco Longo, entrambi contraddistinti da iridescente passione.
Vengono i brividi solo a leggere i nomi di tanti campioni, tutti assieme a ricordarci l’età dell’oro in cui la Canottieri era il punto di riferimento di tutto il Paese, e non solo, quando la dottrina dei nostri maggiori stabilì il canone dell’eccellenza, l’ortodossia degli sport acquatici.