CANOTTAGGIO - La Canottieri si aggiudica la prima edizione della Coppa Curzio Buonaiuto.
Sono i ragazzi del Circolo Canottieri Napoli ad alzare al cielo la Coppa Buonaiuto che ha voluto ricordare Curzio Buonaiuto con una manifestazione di canottaggio in omaggio alla figura di sportivo e di dirigente del Presidente scomparso nello scorso mese di settembre. La sua prima edizione è stata vinta dalla Canottieri ed è stata proprio la figlia Maria accompagnata dal marito Alberto Crisi, dal figlio Gianmaria e dalla mamma Giovanna Di Lorenzo a consegnare il Trofeo agli atleti giallorossi con Davide Tizzano nella veste di speaker della cerimonia di premiazione svolta con il presidente, Edoardo Sabbatino ed il vice presidente, Vittorio Lemmo. Il coordinamento tecnico è stato del consigliere Giuseppe Di Palo con i tecnici della sezione canottaggio, Giovanni Santaniello, Stefano Correale e Fabio Di Costanzo. Presente anche il “mitico” Aldo Calì. Gli atleti del Molosiglio hanno preceduto, nella classifica generale, il Circolo Nautico Posillipo e l’Ilva di Bagnoli. Al quarto posto quelli del Circolo Canottieri Savoia del presidente Pippo Dalla Vecchia che ha voluto con la sua presenza testimoniare l’amicizia che lo legava al presidente Buonaiuto. Quinti gli equipaggi del Circolo del Remo e della Vela Italia, sesti i Canottieri di Amalfi, provenienti da fuori regione gli equipaggi del Circolo Aniene di Roma e quello dei Canottieri Firenze entrambi gemellati con il Circolo Canottieri Napoli.
Ma il momento più significativo della giornata è stato quello della scoperta della targa commemorativa in memoria di Buonaiuto con il presidente Sabbatino, che dopo aver tracciato il profilo del presidente scomparso, ha invitato la figlia Maria a scoprire la targa. Tantissimi gli amici, i consiglieri e i soci presenti. “Ci sono uomini che fanno parlare di loro quando sono in vita, ma ci sono quelli fanno parlare di loro anche da morti e Curzio Buonaiuto è uno di questi - ha detto Maria Buonaiuto - oggi celebriamo il riconoscimento dell’attività svolta da mio padre in questi anni di presidenza. Un lavoro di risanamento, come è noto, capillare e faticoso. Considerava il circolo come la sua seconda casa e all’inizio avevamo difficoltà a capire quanto vasto e ambizioso fosse il suo progtetto. Ricordo la sua gioia per il raggiungimento dei mille soci nel 2010. Mi sono chiesta cosa potessi trasmettere dei suoi alti ideali ed allora ho pensato ai suoi amati atleti, la cosiddetta linea verde, il vivaio di cui era fiero sostenitore. A loro diceva, essere grandi nello sport per essere grandi nella vita”. A seguire le testimonianze di Antonio Di Bellucci, Gregorio Laino, Franco Roberti, già vice presidente sportivo del Circolo e del consigliere segretario, Dino Falconio.