Canottieri Napoli in lutto, addio a Mario Vivace.
E’ morto Mario Vivace.
Un altro pezzo di storia giallorossa se ne andato. E' scomparso improvvisamente per un malore a settantatre anni, Mario Vivace, napoletano ex giocatore del Circolo Canottieri Napoli con cui vinse lo scudetto del 1963 e poi tecnico delle squadre giovanili del club giallorosso del Molosiglio. Tanti i talenti scoperti dal tecnico napoletano tra cui i campioni olimpici del Settebello, Carlo Silipo e Ferdinando Gandolfi. Guidone a mezz’asta e sospensione di tutte le attività del sodalizio in segno di lutto sono state le prime disposizioni del presidente, Achille Ventura, dei due vice presidenti, Marco Gallinoro e Ernesto Ardia e del Consiglio Direttivo. La notizia della scomparsa di Mario Vivace si è diffusa immediatamente negli ambienti sportivi della città e tanti, compagni di squadra, (fra i primi Gualtiero Parisio e Silvano Forte) e soci sono accorsi al Molosiglio per far sentire forte il segnale di appartenenza alla grande famiglia giallorossa e dare solidarietà e conforto ai famigliari. Straziante il dolore delle due figlie Valentina e Veronica accorse sul posto. Mentre la moglie Assunta era a casa a fare da nonna ai nipotini. “Sono profondamente sconvolto da questa tragedia che mi ha colpito particolarmente in quanto Mario Vivace era sempre presente al Circolo e partecipava con entusiasmo alle iniziative sportive collegate alla pallanuoto – ha dichiarato il presidente Achille Ventura – Ho appreso la notizia mentre ero in ufficio e mi sono subito precipitato al Circolo dove ho letto sul volto dei presenti l’incredulità ed un profondo dolore a conferma di quanto tutti volessero bene al povero Mario. Sono vicino alla famiglia Vivace come lo è tutta la comunità giallorossa”.
Con la sua aria scanzonata, come faceva tutte le mattine, si era recato al Circolo per la solita nuotata e per il suo stare in allegria con gli amici e i soci più cari. Una notata con l’amico fraterno, Mario Morelli e poi a prendere il sole. E stata questa l’ultima immagine che ci ha regalato Mario prima della tragedia. Lui, che invece, ci aveva abituato a farci gioire per la sua forza e la sua classe in acqua con quella calottina numero cinque. Favoso per le sue “beduine” e il suo imparabile “tiro a schizzo”. Lui appena diciottenne e Gualtiero Parisio, 17 anni, campioni d’Italia, erano chiamati “i ragazzi dello scudetto”.
Domenica alle 13 a Santa Lucia i funerali.